Il
cane da pastore tedesco[1] (detto anche
Deutscher
Schäferhund o
German Shepherd Dog), comunement
e abbreviato in
pastore tedesco[2], secondo la
classificazione cinologica
FCI
risponde allo standard
nr. 166/10.08.2010-D (D=Germania); appartiene al
1º
- gruppo di razze canine (Cani da pastore e bovari)
con riferimento
alla sezione 1, cani da pastore con
brevetto da lavoro ed impiego come
cane da utilità,
da difesa e per usi molteplici.
Il primo esemplare di cane da pastore tedesco storicamente
riconosciuto fu "Hektor von Linksrhein" nel 1899.
Un esemplare canino di
oltre 4 anni di età iscritto nel
libro dell'allevamento della neo
costituita associazione
per il cane da pastore tedesco (S.V.) con la
sigla S.Z.
001 (Schäferhund Zuctbuch 001).
Il nome che però comparve sul registro dell'allevamento
fu "Horand von Grafrath"
[3] rifacendosi all'affisso cinofilo
del suo proprietario.
[4]
L'associazione per il cane da
pastore tedesco (S.V.) prese corpo in
occasione della
prima riunione dei soci fondatori svoltasi in Augsburg
a
cavallo del 23-24 aprile 1899 col benestare della V.D.H
. (Verband für
das Deutsche Hundewesen).
In Horand confluivano ottimamente le doti caratteriali ed
i pregi
morfologici idealizzati dai pionieri della costituenda
associazione
canina, ricercate tra le varietà di cane da pastore
già presenti nei
vari distretti zonali facenti capo all'intero
territorio germanico, che
avessero maturato una certa i
dentità tipologica, ritenute le più idonee
allo scopo
[5]
Dalla sua attività di riproduzione incominciò a delinearsi la
dirittura
sulla quale venne improntata una selezione sistematica
, volta a fissare
nelle nuove generazioni di esemplari canini
determinati parametri di
razza.
L'esigenza di redigere uno standard ben presto si fece
necessaria,
perciò alle prime indicazioni avanzate dal
Cap. von Stephanitz (primo
Presidente S.V.) e dal
segretario A. Mayer in occasione della prima
riunione
generale dei soci tenutasi a Francoforte sul Meno in data
20
settembre 1899 - si implementarono gli emendamenti
scaturiti dal VI
Raduno generale dei soci S.V.
Dalle risultanze ottenute, di fatto, il 28 luglio del 1901
fu stilato
il primo standard del cane da pastore tedesco
composto da 11 punti; il
documento ufficiale dal quale
venne imbastita un'attività di allevamento
regolamentata.
[6]
Seguirono nel tempo svariati avvicendamenti ai punti
salienti dello
standard (vedi note storiche standard del
cane da pastore tedesco)
dettati dalle esigenze cinotecniche
che venivano a determinarsi dai
riscontri espositivi che
culminavano annualmente in occasione del
Campionato
tedesco per l'allevamento del Cane da pastore tedesco
(BSZS).
A tutela della produzione cinotecnica
"regolamentata", all'iscrizione
nel libro dell'alle
vamento (S.Z.) si affiancò una verifica attitudinale.
Nel 1921, ad opera di Herr Otto Kämpfedel -
responsabile del registro
per l'allevamento del
P.T. (Zuchtbuchführer) venne introdotto il
“Körschein”
- ovvero - un documento che attestava l’effettiva
idoneità
caratteriale e morfologica del soggetto
canino iscritto allo Zuchtbuch -
requisito essenziale
- se destinato a fini riproduttivi. L'esigenza di
introdurre un'ulteriore normativa si rese neces
saria a seguito della
crescente produzione di e
semplari canini, che molto spesso disattendeva
le più ovvie cautele previste dalle direttive soc
ietarie in materia di
allevamento. In questo part
icolare contesto s'inserirono dei
“commercianti
di cani” senza scrupoli, che con il loro comporta
mento
poco ortodosso e fuorviante contribuirono
significativamente a
inflazionare la produzione
razziale, sia dal punto di vista quantitativo
che
qualitativo. La S.V. fu costretta a prendere le
opportune
contromisure normative tese a pre
servare e persino innalzare i requisiti
peculia
ri di razza così da eliminare le bieche iniziative
commerciali,
indotte da un’elevata richiesta d’
esemplari da parte dei sempre più
numerosi est
imatori della razza.