lunedì 15 dicembre 2014

dalmata



                                                                      dalmata

In base a riferimenti scritti questi cani sono
 arrivati con le invasioni dei popoli slavi su
lle coste sud-orientali. Più avanti col tempo                                                                            
 li troviamo molto più simili a quelli attuali,
sulle tele di pittori fiamminghi del XVII sec
olo in veste di "cacciatori". Questo è il ruolo
 che il dalmata del passato ricopriva nell'amb
ito della società, se ne ha notizia, infatti, in m
olti scritti e opere pittoriche che li ritraggono
 sempre in scene di caccia.
Due sono i dipinti interessanti per comprendere
 la storia del dalmata: il primo, opera di un pitto
re minore genovese del XVII secolo, rappresent
a una scena di caccia nella quale sono raffigurat
i quattro cani diversi fra cui due dalmata, uno de
i quali, in braccio ad un bimbo in segno affettuos
o tipico della razza; l'altro dipinto è un affresco d
el XIV secolo che si trova nella cappella degli Sp
agnoli a Firenze, dipinto da Andrea Bonaiuti in un
 ciclo di dipinti che raffigura il potere ecclesiastico.
 Il quadro rappresenta un gruppo di frati con una to
naca bianca e nera tessuta di pelle d'ermellino.

carlino


carlino



l carlino ha un aspetto simile a un bulldog,
ma è più piccolo. Una sua caratteristica è
quella di emettere, durante il respiro, un ra                                                              
ntolo simile a suoni asmatici, come succede
 a molti cani con conformazione brachicefal
a. Questa caratteristica lo rende particolarm
ente sensibile alle temperature alte e agli sfo
rzi fisici eccessivi.[1][2]
È un cane solido e compatto, ben proporzion
ato e con una testa inconfondibile, piatta e pie
na di rughe; il muso è sempre nero, e perciò vi
ene detto pafusso. In ragione della conformazio
ne del muso, questo risulta essere molto espres
sivo e simpatico. Ha un carattere calmo, molto
 sensibile, leale e affettuoso. È un cane abbasta
nza pigro, dorme molto ed è poco incline al moto.
Nei primi 2 o 3 anni di vita, i maschi sono molt
o più iperattivi, dal terzo in poi sono più calmi e
 rilassati, come del resto tutti i molossoidi. Tend
ono inoltre ad appesantirsi con facilità se non ab
ituati ad una dieta equilibrat

bodtail


bodtail




Le origini del Bobtail sono alquanto incerte.
 Come altri cani da pastore europei discende
 dal ceppo comune dei cani da pastore dell'A
sia occidentale. Per quanto riguarda le origini
 più recenti, alcuni sostengono sia originario
 della contea di Dorset, mentre altri lo voglion                                                              
o dell'Oxfordshire, e altri ancora del Wilthshire
 o del Sussex. L'esordio alle esposizioni non fu
tra i più felici. tre soggetti presentati all'Expò d
i Birmingham nel 1873, vennero bocciati clam
orosamente ed ebbero solo un premio secondar
io. Tra il 1885 e il 1888 fu redatto il primo stan
dard, rimasto pressoché immutato fino ad ora, ne
l 1888 fu fondato il primo club di razza. Intorno
agli anni cinquanta del Novecento, il Bobtail inc
ontra finalmente un notevole successo fra gli ap
passionati.

baboncino


barboncino
 





Il barbone è una razza canina di origine francese o                                                                   
 tedesca. Nei tempi antichi, grazie al suo fiuto e alla
 sua predisposizione a stare in acqua, il barbone era
impiegato nella caccia alle anatre come cane da riport
o in acqua: il suo nome francese "caniche" deriverebb
e infatti da "canard" (che significa appunto "anatra") o
ppure da chien canne (cane da canna); in tedesco ("pud
el") e in inglese ("poodle") il nome deriva dall'arcaico te
desco "pudeln" che significa letteralmente "lanciarsi nell
'acqua".[1]
Contrariamente al suo utilizzo antico, il barbone viene o
ggi posto nel IX gruppo della classificazione FCI (Federat
ion cynologique internationale), cioè nella categoria dei ca
ni da compagnia.

setter irlandesi



setter  irlandese




Il setter irlandese è un cane di origine irlandese di colore
 rosso mogano o bianco e rosso. È una razza adatta sia all                                                               
a caccia che alla compagnia, ma si presta anche a mostre
canine.
Brisa's Irishes scaiss in ferma su cuturnici
I maschi hanno una statura di circa 61-70 cm e le femmine
di 58-65; il peso maschile si aggira sui 27-40 chilogrammi
e quello femminile sui 25-32. È un cane che rimane magro
di costituzione, talché è consigliabile dosare con precisione
la giusta razione di alimenti e pesare il cane, di tanto in tant
o, per mezzo di una bilancia. Il suo muso è allungato, con ca
nna nasale dritta e tartufo nero; i suoi occhi sono di colore ma
rrone o nocciola scuro e le orecchie hanno forma triangolare e
 sono sottili; la coda è orizzontale e presenta frange. Il pelo è
lungo tranne che sulla testa, di colore rosso mogano, dorato e l
uminoso, sempre in assenza di nero. È tollerata, ma non desid
erata una macchia bianca sul petto che da vecchi allevatori era r
icercata in quanto sinonimo di grande qualità venatoria. Il pelo i
mpiega qualche anno per raggiungere la lunghezza tipica della
 razza. Notevolmente prolifico, è un cane molto longevo, soprattu
tto in relazione alla mole, potendo anche superare i 15 anni. L'an
datura è caratterizzata da un galoppo sciolto e velocissimo.

bulldog

   bulldog



L'origine della razza "bulldog" data all'epoca d
elle invasioni barbariche, quando le popolazion                                                                           
i nomadi provenienti dalla steppa eurasiatica po
rtarono nuove razze canine di tipo molossoide n
elle terre dell'Impero romano. Rispetto al mastin
o da guerra già abbondantemente diffusosi nel b
acino del Mediterraneo, i barbari ricorrevano spe
sso ad una tipologia di cane dalle mascelle potenti
ma dal fisico capace di reggere i rigori dell'inseguim
ento e della lotta con il bisonte o l'uro, i bovidi selva
tici allora diffusi nell'Europa continentale e nell'Euro
pa orientale.
Da questi cani sarebbero discesi i bulldog britannici e
 i bullenbeisser germanico-brabantini

domenica 14 dicembre 2014

pastore belga



       pastore belga


Il Pastore Belga deriva da quel ceppo di cani che                                                                                  
popolava le zone adibite a pascolo nell'Europa n
ord-orientale, i suoi progenitori sono quindi i med
esimi del Pastore Tedesco. Il professor Reul e i s
uoi collaboratori Bernaert e Van der Snick, studi
osi della Scuola veterinaria di Cureghen in Belgio
 , hanno dato vita alla prima selezione della razza
come la conosciamo oggi. Il 29 settembre del 1891
fondò a Bruxelles, insieme ad un gruppo di appassi
onati agricoltori belgi, il Club du Chien de Berger B
elge. Il 15 novembre 1891 riuscirono a riunire nel p
rimo raduno di questa razza, un gruppo di un centin
aio di cani sui quali Reul e gli altri cominciarono ad
 operare la loro selezione. Il 20 marzo del 1894 venn
e depositato il primo standard di razza, che costituì la
 base per poter iniziare l'allevamento di questa razza. N
egli anni a venire ci furono notevoli disaccordi tra gli a
llevatori, che esistono ancora oggi, su quali fossero le v
arietà da preferire alle altre, deludendo quindi gli alleva
tori delle specie scartate. Quindi ci furono diverse scissi
oni dal club ufficiale, che portarono a salvare alcune var
ietà, ma in pratica creando molta confusione. Solo sulla
varietà del Groenendael ci fu subito accordo, il primo al
levatore che cominciò la selezione fu il signor Nicolas R
ose, che aveva una femmina di nome Petite completame
nte nera con macchie bianche su petto e punta dei piedi,
che fece ricoprire da un maschio con lo stesso mantello
, di nome Picard d'Uccle, dalla prima cucciolata fu sele
zionato un cucciolo maschio a pelo lungo nero, che pres
e il nome di Duc de Groenendael (in foto con il padre), qu
esto stallone, è il progenitore di tutti i pastori belgi della v
arietà Groenendael. Ancora oggi, al di fuori della FCI, ci s
ono nazioni che rispetto allo standard ufficiale delle quattr
o varietà, ammettono alcune modifiche sia nei colori, che
nel tipo di pelo, ma chiaramente queste varietà, non prendo
    no premi nelle manifestazioni ufficiali internazionali. Lo
 standard attua, rimasto quasi invariato dal 1974, a
nno in cui sono stati vietati gli accoppiamenti tra varietà dive
rse salvo casi particolari con deroga da parte della commission
e allevamento competente.